Contenuti per adulti
Questo testo contiene in toto o in parte contenuti per adulti ed è pertanto è riservato a lettori che accettano di leggerli.
Lo staff declina ogni responsabilità nei confronti di coloro che si potrebbero sentire offesi o la cui sensibilità potrebbe essere urtata.
Tra i veli del cielo, in notti profonde,
una voce mi chiama, antica, nascosta,
non è della Terra, ne eco del vento;
è un canto che vibra dal vuoto stellato.
Volgo lo sguardo tra gli astri in cammino,
là dove Orione disegna il suo arco,
cacciatore celeste, guerriero d' etere
che danza tra sogni e spiriti astrali.
Sopra l' Inverno, tra nubi di fuoco,
brillano tre, come chiodi nel buio;
Alnitak, la prima, mi sussurra in silenzio:
" Figlio di polvere, ricordami il nome: "
Alnilam, al centro pulsa come un cuore,
nel suo bagliore sento un battito mio,
dice. " Ogni viaggio inizia dal centro,
ma termina solo dove nasce il ricordo. "
Poi Mintaka, l' ultima, vigile e chiara,
segna il confine tra spazio e leggenda.
" Non temi l' abisso se sei della luce: "
E allora comprendo; La strada è nel cielo.
Attraverso nebulose come antichi templi,
tra polveri rosse idrogeno e fuoco,
come se il Cosmo parlasse in me stesso.
Bellatrix sorride, stella dell' amazzone,
fiamma guerriera che brucia l' oblio:
" Nel sangue porti la guerra e la grazia,
sei nato nel caos, rinato nell' ordine.
Da Betelgeuse, gigante in agonia,
piovono echi di vite dimenticate;
frammenti di stelle che un tempo fui
in altri corpi in altre ere.
Saiph, pallida, canta con voce lontana:
" Nel gelo trovi la tua giovinezza,
ogni scintilla è un passo nel tempo;
cammina, figlio del firmamento. "
E infine Rigel azzurra e maestosa,
mi accoglie al suo trono di luce glaciale,
sussurra. " Non cercare fuori ciò che è dentro,
la tua origine è polvere... E memoria d' eterno
Ora fluttuo tra sfere che danzano lente,
tra spirali di gas e silenzi profondi,
non più straniero tra fuochi lontani;
ma pellegrino che torna alla Casa del Cielo.